Juventus-Genoa, 0-0. Partita di domenica 17/03/24. Nel primo tempo, la Juventus ha faticato a trovare il ritmo e non ha avuto occasioni chiare da goal. La situazione è migliorata nella seconda metà della partita, ma il Cagliari è rimasto vigile e pronto a reagire. Verso la fine del match, Vlahovic è stato espulso.
La Juventus affonda nella crisi: solo un pareggio contro il Genoa
La Juventus continua a non ottenere vittorie e esce nuovamente tra i fischi dall’Allianz Stadium. Ha ottenuto solo un successo, e questo è arrivato all’ultimo minuto contro il Frosinone, nelle ultime otto partite. Nemmeno il ritiro anticipato degli ultimi giorni deciso da Massimiliano Allegri è riuscito a scuotere i bianconeri. Contro il Genoa, la partita si è conclusa con un pareggio 0-0. A peggiorare le cose c’è stata l’espulsione finale per proteste di Dusan Vlahovic. Il prolifico attaccante serbo, dopo la pausa per le nazionali, non sarà disponibile per la partita contro la Lazio, e Allegri potrà contare solamente su Moise Kean come centravanti, dato che Milik, infortunato, non rientrerà prima di 3-4 settimane. Si proiettano già pensieri sul futuro. Nel presente, la Juventus è in preda a una crisi interminabile, apparendo nervosa, imprecisa e sfortunata (con anche un tiro sulla traversa da parte di Iling e un’altra occasione mancata da Kean). Per il Genoa, reduce da due sconfitte consecutive, il pareggio ottenuto è prezioso e consolida il dodicesimo posto in classifica.
Genoa mette in difficoltà la Juventus: Allegri cerca risposte senza Milik
Allegri, privo dell’infortunato Milik, si affida alla coppia titolare Vlahovic-Chiesa. Gilardino risponde schierando Gudmundsson, osservato speciale dei bianconeri, più arretrato – e a tutto campo – con Vitinha affianco a Retegui. I Rossoblù mostrano una trazione anteriore e risultano più pericolosi e intraprendenti nel primo tempo: dall’iniziale colpo di testa di Bani (respinto brillantemente da Szczesny) al tentativo da fuori area di Retegui, è soprattutto il dinamismo e la tenacia di Vitinha a mettere in difficoltà la difesa bianconera. La squadra di Allegri, spesso lenta e imprecisa dal punto di vista tecnico, impiega quasi mezz’ora per mettere sotto pressione il Genoa e a farlo è sempre Gatti: prima con un tiro dal limite senza grosse pretese, poi con una deviazione in area che tuttavia mette in agitazione Martinez. Tuttavia, è troppo poco. Chiesa e Vlahovic, spesso isolati e raramente in sintonia tra loro, sprecano l’unica occasione di contropiede potenzialmente pericolosa. E così, ancora una volta, sono i fischi di una parte del pubblico dell’Allianz Stadium ad accompagnare il ritorno negli spogliatoi di Danilo e dei suoi compagni.
La Juventus cerca la svolta: Allegri prova con un triplo cambio
Allegri cerca di scuotere la squadra dopo quasi un’ora di gioco (13′ del secondo tempo) con un triplo cambio: Rabiot sostituisce McKennie, Iling Jr prende il posto di Kostic e Yildiz entra in campo. Il turco subentra a Chiesa, il quale lascia il terreno di gioco tra i fischi, visibilmente contrariato per la sostituzione. L’ingresso di Rabiot, assente nelle ultime due partite (contro Napoli e Atalanta) a causa di un infortunio all’alluce, porta più vivacità alla Juventus e aumenta il peso tecnico-fisico del centrocampo. I bianconeri guadagnano terreno e creano opportunità, soprattutto grazie alla precisione dei cross di Cambiaso per Vlahovic, il quale tuttavia non riesce mai a finalizzare e si agita in campo. Le occasioni più nette, tuttavia, arrivano per Iling Jr e Kean, entrato per rinforzare l’attacco nel finale con un cambio di modulo in 3-4-3. Sia l’inglese che l’azzurro (al 45′ del secondo tempo) vedono le proprie conclusioni fermate dal palo. Sfortuna e imprecisione si uniscono alla frustrazione: la difesa del Genoa regge, anche grazie ai cambi effettuati da Gilardino (Malinovskyi prende il posto di Gudmundsson). Infine, Vlahovic incappa in una ingenuità che si rivela costosa per lui e per la squadra: al 48′ del secondo tempo, durante il recupero, viene sanzionato due volte in rapida successione per proteste, ricevendo così l’espulsione. È un epilogo amaro per la Juventus in questo momento difficile.