Si dice e si sa, la spesa alimentare è costosa, ce ne lamentiamo tutti e se ne parla anche al TG ma effettivamente una famiglia quanto spende per mangiare? La risposta l’abbiamo trovata in nel Forum al femminile dove alcune donne dicono di spendere anche 1000 euro al mese solo per far mangiare la propria famiglia, di 4 persone. Sono cifre da capo giro, magari è un caso isolato e invece eccone un’altra: “noi siamo in 4, e di supermercato sto sugli 800 euro al mese” (parole esatte). La spesa alimentare si fa sempre più cara per le famiglie italiane abbandonate a fronteggiare l’inflazione con stipendi bassissimi. Inoltre, negli ultimi anni la società è sempre più divisa, l’opinione pubblica è ormai spaccata su ogni aspetto della vita comune ed è difficile relazionarsi con nuove persone. I forum restano un modo sano di confrontarsi e parlare dei temi comuni senza timore di essere giudicati, ed è proprio nei forum che nasce uno spazio ideale per lo sfogo di tanti che si trovano alle prese con la spesa alimentare costosa. Costosa sì, ma anche ridotta, infatti mentre i costi dei prodotti alimentari sono aumentati ecco che in modo inversamente proporzionale la quantità di prodotto venduta si è nettamente ridotta. Siete esasperati dai prezzi della spesa? Non siete i soli, ecco alcune esperienze dal web che vi faranno capire che siamo tutti sulla stessa barca.
Risparmiare sulla spesa, lo sfogo sui Forum
“Ma voi più o meno quanto spendete al mese? (alimentari/igiene/detersivi?)” Una curiosità del tutto lecita che risale a maggio 2023 quindi, ben prima degli aumenti più salati. Le risposte a questo argomento nel forum si susseguono con esperienze molto attuali e purtroppo credibili.
Se fino a prima della pandemia Covid-19 era possibile spendere 50 euro al supermercato e portare a casa un bel po’ di spesa oggi a malapena si riesce a riempire una busta o due. Virali i video che ironizzano su questo aspetto. Ma questa donna che commenta il tema “spesa mensile” sul forum non credo coglierebbe l’ironia:
Mi do un tetto di 500 e riesco a starci dentro, siamo in 5, mangiamo in un modo particolare, tanti prodotti ho la fortuna di trovarli da contadini e allevatori, li pago un po’ di più ma abbiamo imparato a dosare la quantità/spesa.
Compro poco di confezionato, tendo a fare in casa il più possibile, ma da quando abbiamo semplificato l’alimentazione mi viene anche più facile.
In genere il lunedì vado a fare la spesa grossa, sfruttando le offerte, con un menù settimanale pronto.
In dispensa tengo sempre pomodoro/ceci/piselli/lenticchie/tonno/sgombro e cereali in chicco, così se succede qualcosa metto insieme un piatto in poco tempo.
dal web
In risposta quest’utente non può fare a meno di esclamare “Con 500 non ce la farei mai! A volte penso proprio che ci “mangiamo” tutti i nostri soldi“, o quest’altra “no nemmeno io con 500…“. Credo sia una vergogna che con 500 euro non si riesca a fare la spesa per un mese intero, per far mangiare una famiglia di 4 o 5 persone.
Dal sito Banca d’Italia si legge in un articolo dal titolo “I bilanci delle famiglie italiane nell’anno 1981” che “la spesa media famigliare per consumi è stata pari a 252.000 lire”. Significa che a inizio anni ’80 una famiglia media in Italia (sicuramente mediamente più numerose di quelle di oggi) spendeva 130 euro per mangiare. Oggi, tra inflazione e guerre non bastano 100 euro a persona per mangiare. Infatti, ecco un altro sfogo sulla spesa alimentare costosa dal forum, questa volta a parlare è una persona che vive da sola:
single vivo a milano la città più cara d’italia……spendo 250 euro a mese tutti i pasti a casa + detersivi.
risparmio non andando MAI fuori a mangiare nemmeno 1 pizza……prendo quella surgelata che è cmq buona
dal web
Non è giusto.
Essendo tutto questo un problema molto serio e reale ci siamo preoccupati di scrivere un articolo che potrà tornarvi utile su come risparmiare sulla spesa alimentare. Trovate consigli e app che possono essere d’aiuto nella lotta all’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari.
Comunicato stampa con Dati ISTAT sui prezzi al consumo
Se vi è sfuggito il rapporto ISTAT sui “PREZZI AL CONSUMO” datato “DICEMBRE 2023” ve lo riportiamo di seguito. Grazie a questa conferma dell’ISTAT, le famiglie italiane hanno iniziato l’anno con la prospettiva di un altro anno di prezzi in aumento.
Nel mese di dicembre 2023, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenti dello 0,2% su base mensile e dello 0,6% su base annua (da +0,7% del mese precedente), confermando la stima preliminare.
In media, nel 2023 i prezzi al consumo registrano una crescita del 5,7% (+8,1% nel 2022). Al netto degli energetici e degli alimentari freschi (l’“inflazione di fondo”), i prezzi al consumo crescono del 5,1% (+3,8% nell’anno precedente) e al netto dei soli energetici del 5,3% (+4,1% nel 2022).
Il rallentamento su base tendenziale dell’inflazione è dovuto per lo più ai prezzi dei Beni energetici regolamentati (che accentuano la loro flessione da -34,9% a -41,6%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,6% a +3,6%) e degli Alimentari lavorati (da +5,8% a +4,9%); un sostegno alla dinamica dell’inflazione invece deriva dall’attenuarsi del calo dei prezzi degli Energetici non regolamentati (da -22,5% a -21,1%) e dall’accelerazione di quelli degli Alimentari non lavorati (da +5,6% a +7,0%).
Nel mese di dicembre 2023 l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera da +3,6% a +3,1% e quella al netto dei soli beni energetici da +3,6% a +3,4%.
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano lievemente su base tendenziale da +5,4% a +5,3%, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +4,6% a +4,4%).
L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto, per lo più, alla crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,4% anche a causa di fattori stagionali), dei Beni alimentari non lavorati (+0,7%) e dei Beni non durevoli (+0,5%); gli effetti di questi aumenti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi degli Energetici, sia regolamentati (-3,2%) sia non regolamentati (-2,1%).
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,2% su base mensile e dello 0,5% su base annua (da +0,6% di novembre), confermando la stima preliminare. La sua variazione media annua del 2023 è pari a +5,9% (+8,7% nel 2022). Per i dati annuali cfr. pag. 14.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, aumenta dello 0,2% su base mensile e dello 0,6% rispetto a dicembre 2022. La variazione media annua del (FOI), al netto dei tabacchi, del 2023 è pari a +5,4% (era +8,1% nel 2022).
Nel 2023 l’impatto dell’inflazione, misurata dall’IPCA, è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa (+6,5%; +5,7% per quelle con maggiore capacità di spesa).
Il commento
Prosegue a dicembre la fase di flessione dell’inflazione, scesa a +0,6% da +11,6% del dicembre 2022. Nella media 2023 i prezzi risultano accresciuti del 5,7%, in netto rallentamento dall’8,1% del 2022. Tale andamento risente principalmente del venir meno delle tensioni sui prezzi dei Beni energetici (+1,2%, da +50,9% del 2022). I prezzi nel comparto alimentare evidenziano invece un’accelerazione della crescita media annua (+9,8%, da +8,8% del 2022), nonostante l’attenuazione della loro dinamica tendenziale durante la seconda metà dell’anno. Nel 2023, la crescita dei prezzi al netto delle componenti volatili (inflazione di fondo) è pari a +5,1% (da +3,8% del 2022) e il trascinamento dell’inflazione al 2024 è pari a +0,1%.
Comunicato Stampa ISTAT – Prezzi al consumo Dicembre 2023
L’indignazione è tanta, la speranza è poca: tocca rassegnarsi e inventarsi come risparmiare pur mangiando come a noi italiani piace mangiare: abbondante, delizioso e contadino.