IL MIO NOME E’ VIOLETA

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Violeta, undici anni, ha scelto cinque anni fa di essere chiamata con questo nome e di vestirsi come una ragazza. I suoi genitori, inizialmente sconcertati, hanno impiegato un po’ di tempo per accettare questa sua decisione, ma ora lei vive un’esistenza per lo più serena.

TRAMA DEL FILM IL MIO NOME E’ VIOLETA

Film Il mio nome e' Violeta 2019

Il film Il mio nome è Violeta racconta le storie di due famiglie molto diverse tra loro, ma unite da un’esperienza comune: avere un figlio transgender in giovanissima età.

Violeta, undicenne, ha deciso cinque anni fa di essere chiamata così e di vestirsi come una ragazza. I suoi genitori, inizialmente sconcertati, hanno impiegato del tempo per accettare questa nuova realtà, ma ora Violeta vive una vita per lo più serena.

La storia di Alan è invece molto diversa. Vittima di bullismo a scuola, non ha ricevuto il sostegno necessario dai suoi genitori, portando a una situazione che ha mobilitato l’intera sua città natale.

  • Titolo Originale: Me llamo Violeta
  • Genere: Documentario
  • Durata: 1h 15m
  • Anno: 2019
  • Paese: Spagna
  • Regia: Mark Parramon
  • Cast: Carla Delgado, Franceska Jaimes, Violeta Jordá, Nacho Vidal

Approfondimento sui protagonisti

Nel film, Carla Delgado interpreta un ruolo di rilievo, così come Franceska Jaimes e Violeta Jordá, la giovane protagonista che dà il nome al film. Nacho Vidal, noto attore spagnolo, contribuisce con la sua esperienza al cast, rendendo il documentario ancora più coinvolgente.

Regia e Stile Cinematografico

La regia di Mark Parramon è caratterizzata da un approccio empatico e delicato. Parramon riesce a trattare un tema complesso con sensibilità, evitando toni sensazionalistici e ponendo al centro del racconto le storie autentiche dei protagonisti.

Fotografia e Colonna Sonora

La fotografia del film cattura con grande realismo le vite dei protagonisti, con un uso sapiente della luce naturale e delle ambientazioni quotidiane. La colonna sonora, discreta e coinvolgente, accompagna le vicende senza mai sovrastarle, contribuendo a creare un’atmosfera intima e riflessiva.

Paragoni e Riferimenti a Temi

Il mio nome è Violeta può essere paragonato ad altri documentari che affrontano temi legati all’identità di genere e all’infanzia, come “The Trans List” e “Growing Up Coy”. Questi film, come Il mio nome è Violeta, offrono uno sguardo sincero sulle sfide e le vittorie delle persone transgender e delle loro famiglie.

Approfondimento sul Contesto e Impatto

Il documentario evidenzia l’importanza del supporto familiare e sociale per i giovani transgender. La vicenda di Violeta dimostra come l’accettazione e l’amore possano portare a una vita serena, mentre la storia di Alan sottolinea le tragiche conseguenze della mancanza di sostegno.

Critiche e Ricezione del Pubblico

Il mio nome è Violeta ha ricevuto recensioni positive per la sua sensibilità e per l’accurata rappresentazione delle esperienze transgender. Il pubblico ha apprezzato l’onestà del documentario e la capacità di Mark Parramon di affrontare temi complessi con empatia.

Impatto Culturale e Rilevanza Tematica

Il film ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti delle persone transgender, in particolare dei bambini e degli adolescenti. Ha aperto un dialogo importante su temi come il bullismo, l’accettazione e il sostegno familiare, influenzando positivamente la percezione sociale dell’identità di genere.

Dettagli su Altri Personaggi Secondari

Oltre ai protagonisti principali, il documentario include testimonianze di amici, insegnanti e membri della comunità che hanno avuto un ruolo significativo nella vita di Violeta e Alan. Questi contributi offrono una visione più completa del contesto sociale e delle dinamiche familiari.

Dove sono avvenute le riprese del film

Le riprese di Il mio nome è Violeta sono state effettuate principalmente in Spagna, nelle città di Barcellona e Madrid. Queste location sono state scelte per la loro rilevanza nella vita quotidiana dei protagonisti e per la loro capacità di rappresentare fedelmente l’ambiente in cui vivono. La scelta delle location ha contribuito a creare un’ambientazione autentica e a rafforzare il realismo del documentario.

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