NOI CREDEVAMO

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In questo affascinante film, seguiamo il racconto di tre storie differenti che si intrecciano tra loro. Nel 1828, nel cuore del Cilento, i giovani Salvatore, Domenico ed Angelo sono spinti a unirsi al movimento politico repubblicano della Giovine Italia, guidato da Giuseppe Mazzini, in risposta alla feroce repressione sociale del regno dei Borboni. Attraverso le loro esperienze, il film offre uno sguardo coinvolgente su questo momento cruciale della storia italiana.”

Noi credevamo è un film di genere drammatico, storico del 2010, diretto da Mario Martone, con Luigi Lo Cascio e Valerio Binasco. Uscita al cinema il 12 novembre 2010. Durata 170 minuti. Distribuito da 01 Distribution.

TRAMA DEL FILM NOI CREDEVAMO

Noi credevamo 2010

Il film Noi credevamo di Mario Martone offre uno sguardo appassionante e coinvolgente sui tumultuosi eventi che hanno segnato il percorso dell’unificazione italiana nel XIX secolo. Questa epica narrazione copre un periodo cruciale che abbraccia gli anni dal 1830 al 1870, focalizzandosi sulle vite di tre giovani rivoluzionari, ognuno con una storia e un contesto sociale diverso.

La trama si sviluppa attraverso quattro distinti capitoli, ognuno dei quali svela nuovi dettagli sulla complessa trama storica: “Le scelte”, “Domenico”, “Angelo” e “L’alba della nazione”.

Capitolo 1 – Le Scelte

Nel 1828, nella pittoresca cornice del Cilento, un giovane di nome Salvatore Tambasco si trova ad affrontare una realtà inquietante. Dopo la restaurazione del governo borbonico, assiste alla tragica morte dei fratelli Capozzoli, membri della Carboneria, giustiziati dall’esercito borbonico. Nonostante il padre lo solleciti a concentrarsi sulle proprietà di famiglia, Salvatore condivide ardenti ideali repubblicani insieme a Domenico Lopresti e Angelo Cammarota. Quest’ultimo, intraprendente e audace, frequenta persino la nobildonna Cristina Trivulzio di Belgiojoso, che ha finanziato una fallimentare rivolta dei carbonari. Nel frattempo, Angelo stabilisce contatti con Giuseppe Mazzini a Torino, il fondatore della Giovine Italia. La missione: attentare alla vita di Carlo Alberto. Salvatore è incaricato di consegnare un coltello a un compagno noto come “Procida” (in realtà Antonio Gallenga), disposto a compiere l’attentato. Nel frattempo, Angelo sta tramando un audace attacco contro l’esercito sabaudo. Tuttavia, un complotto sventato getta ombre sulla loro missione. Salvatore, temendo per la sua vita, fugge in Cilento, abbandonando la causa. Angelo, convinto che Salvatore sia il traditore, lo insegue e, nell’apice della furia, commette un omicidio.

Capitolo 2 – Domenico

Il racconto si sposta agli anni ’50 del XIX secolo. Domenico viene arrestato dopo la dissoluzione della Repubblica Romana e viene rinchiuso nel carcere borbonico di Montefusco, nell’entroterra campano. Fra i compagni di prigionia si contano figure di spicco come Carlo Poerio e Sigismondo di Castromediano, il cui unico legame affettivo è con Domenico, un uomo schivo ma sincero. La vita in carcere è spietata; i prigionieri sono tagliati fuori dalle notizie sugli eventi politici e sociali, mentre le tensioni tra monarchici e mazziniani alimentano l’ostilità all’interno del carcere. Le autorità politiche sfruttano queste divisioni a proprio vantaggio, liberando Castromediano e acuendo la diffidenza tra i prigionieri. Nonostante il duca faccia ritorno in carcere, annuncia che il Piemonte parteciperà alla guerra di Crimea nel 1853.

Capitolo 3 – Angelo

Il terzo capitolo ci trasporta a Londra nel 1857, dove troviamo Angelo Cammarota, ormai invecchiato e deluso dalle occasioni perdute. Abbandonato da Mazzini, si unisce a Felice Orsini per attentare alla vita di Napoleone III, colpevole di aver contribuito alla caduta della Repubblica Romana nel 1849. A Londra, Angelo si ritrova in compagnia di Mazzini, che ha un incontro con Francesco Crispi e partecipa alla veglia per Stanisław Worcell, un eroe rivoluzionario polacco. Durante questo momento cruciale, Angelo si riconnette con Gallenga, cercando disperatamente di scoprire il motivo del presunto tradimento di Salvatore Tambasco. Successivamente, l’azione si sposta a Parigi, dove Orsini, Angelo e altri cospiratori preparano ordigni esplosivi per assassinare Napoleone III davanti all’Opéra il 14 gennaio 1858. Angelo viene scoperto immediatamente, mentre gli attentati falliscono nell’uccidere l’imperatore, causando comunque molte vittime. Gli altri cospiratori vengono arrestati e processati, ma solo Orsini e Cammarota vengono condannati a morte per decapitazione, mentre gli altri complici ricevono l’ergastolo.

Capitolo 4 – L’alba della nazione

Siamo nel 1862 e l’Italia è finalmente unificata, ma il Meridione è dilaniato dai briganti e dall’oppressione dell’esercito. Domenico, ormai anziano ma ancora coraggioso, ritorna nel Cilento dopo essere stato rilasciato dalla prigione. Scopre che le terre di famiglia sono state confiscate dall’ex regime borbonico a favore di un ricco notaio locale, in virtù della sua precedente attività sovversiva, una decisione sostenuta dai piemontesi. Tuttavia, il suo ritorno ha un altro scopo. Garibaldi ha organizzato una nuova spedizione di volontari per liberare Roma dal dominio temporale del Papa, e Domenico si dirige in Calabria per unirsi a loro. Durante il tragitto, incontra casualmente un giovane di nome Saverio, riconoscendo in lui il figlio del suo amico Salvatore, anch’egli pronto a unirsi ai garibaldini. Ma l’agguato dell’esercito italiano sull’Aspromonte cambia tutto. Domenico e i suoi compagni vengono catturati, e il giorno successivo Saverio viene fucilato insieme ad altri due giovani disertori. Domenico sopravvive, ma la delusione e l’amarezza lo travolgono, impedendogli di partecipare agli eventi futuri del paese. Il film si conclude con Domenico riflessivo al Palazzo Carignano di Torino, sede del primo parlamento del Regno d’Italia, meditando sull’unità ottenuta da uomini di potere, senza un autentico coinvolgimento del popolo.

Questo affascinante film storico, scritto e diretto da Mario Martone, presenta un cast di talento, tra cui Luigi Lo Cascio, Valerio Binasco e Toni Servillo, che danno vita a personaggi indimenticabili in una delle epoche più significative della storia italiana. “Noi credevamo” offre una visione intensa e coinvolgente del Risorgimento italiano, lasciando una profonda impressione sulla storia e la lotta per l’unità nazionale.

  • Titolo Originale: Noi credevamo
  • Genere: Drammatico
  • Durata: 3h 25m
  • Anno: 2010
  • Paese: Italia
  • Regia: Mario Martone
  • Cast: Francesca Inaudi, Luigi Lo Cascio, Valerio Binasco, Andrea Bosca, Edoardo Natoli, Luigi Pisani, Andrea Renzi, Renato Carpentieri, Guido Caprino, Ivan Franek, Stefano Cassetti

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