Il 4 luglio in America si festeggia The Indipendence Day, si fanno grigliate spettacolari, tutto porta i colori americani (il rosso, il bianco e il blu) e nel resto del mondo si resta a guardare questi grandi festeggiamenti. Vorremmo anche noi partecipare alle grigliate, ormai, grazie alla propaganda aggressiva degli americani siamo tutti un po’ desiderosi di indossare bandiere stelle e strisce in nome dell’indipendenza senza rifletterci poi troppo. Invece di pensare al 4 luglio come al giorno dell’Indipendenza Americana e tutto ciò che ne consegue prendiamoci invece il lusso di riflettere sul termine indipendenza.
Per Google “indipendenza” è la mera:
Capacità di sussistere e di operare in base a principi di assoluta autonomia. “i. politica”.
Google
Portiamo il tema dell’Indipendenza in Italia, oggi che è 4 luglio e ce ne frega qualcosa in più. Considerando il significato oggettivo del termine indipendenza possiamo dire che bisognerebbe quantomeno essere indipendenti in qualche modo nella vita per poterla celebrare o elogiare, se non a livello personale almeno a livello nazionale. Considerando che le statistiche rivelano un basso numero di giovani sotto i 30 anni che sono andati via dalla casa natale e che il nostro AMATO E SOFFERTO Paese Italia non fa altro che rispettare la tabella di marcia UE e USA a suon di bacchettate di indipendenza ne abbiamo ben poca. Inoltre, persino chi in Italia ha una propria casa e un proprio lavoro e quindi non ha bisogno di nessuno per campare non si può dire realmente indipendente. Vi spiego perché tornando ancora una volta ad analizzare questo termine: “indipendenza”, o meglio “che non dipende”, o ancora meglio “non dipendente”, e quindi sono esclusi anche tutti i lavoratori dipendenti dalla ristretta cerchia di persone che può permettersi a pieno titolo di celebrare o di elogiare l’indipendenza in quanto cosa propria e appartenente al soggetto che intende trattare il tema indipendenza come se lo riguardasse.
Chi sono i pochi indipendenti allora? Rullo di tamburi… si tratta delle Partite IVA, giusto secondo voi? Sì? E invece No! Perché potremmo anche dire che la Partita IVA ha bisogno di limitarsi alle leggi economiche del proprio Paese, e che in fin dei conti non può realmente decidere in autonomia su tutto, ad esempio perché se non è bravo in matematica e non vuole fallire deve solo affidarsi a chi gli porta tutti i conti per bene, altrimenti lo Stato lo divora di tasse. Se il tipo con la Partita IVA è bravo in matematica è difficile che sia anche bravo in qualcos’altro di essenziale per un business di qualsiasi tipo: farsi pubblicità. Chi si porta bene i conti ma è invisibile al mondo che lo circonda avrà comunque problemi, quindi si ritrova dipendente del pubblicitario di turno che sceglie per conto della Partita IVA quali immagini sono più accattivanti, quale messaggio è meglio dare per attrarre più clienti e così via. Pensate quindi a tutto questo e realizzate in un battito di ciglia che nemmeno il Libero Professionista è poi così “libero”.
Che amarezza, lo so.
Ma allora che termine del beep è “indipendenza” se per coerenza non dovremmo neanche usarlo? In realtà qualcuno che può vantarsi di essere DAVVERO indipendente e degno di farsi na bella grigliata il 4 luglio con gli americani o a casa sua, c’è ed è il tipo senza elettricità, senza acqua corrente e senza minimarket a due passi, se ci pensate proprio bene e a fondo, proprio a perder tempo, rifletteteci ad esempio dopo il pranzo pensante della nonna un attimo prima del pisolino, e vi accorgerete che l’unica persona davvero indipendente è quella che si gestisce per intero in autonomia, un eremita è indipendente. Attenzione perché nemmeno gli indigeni d’America o gli africani delle tribù sono indipendenti, dipendono l’uno dall’altro. L’eremita è davvero indipendente, ed è solo… e a dirla tutta noi ce la faremmo pure na grigliata con lui ma evitiamo di guastargli la festa, sempre se ad oggi esiste qualcuno eremita e degno del giorno dell’Indipendenza.
Dunque, a te che non hai internet e sei sul cucuzzolo di qualche montagna sperduta, questo giorno è per te e noi possiamo solo immaginarti mentre dipendiamo da queste leggi scritte alle tre di notte da un dipendente sottopagato da un altro dipendente che dipende a sua volta da tutti noi che decidiamo se è la persona giusta o meno che ci tiene alle sue dipendenze. A te, eremita, buona giornata dell’Indipendenza.
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