Autostrade per Italia, il presidente e l’AD di Atlantia hanno inviato alla Commissione UE una dura lettera accusatoria nei confronti del governo. Ai commissari europei viene segnalato che “il governo italiano viola le leggi europee e danneggia gli investitori” della holding per “fini politici”. L’ultima mossa di Atlantia nella battaglia sulla revoca della concessione di Autostrade della famiglia Benetton è una richiesta ai vertici europei. Conte definisce “inaccettabile” l’ultima proposta della società, quindi Atlantia chiede all’UE “iniziative rapide e decise” contro il governo italiano.
Atlantia: Il governo italiano è discriminatorio nei confronti di Aspi
Il presidente Fabio Cerchiai e l’AD Carlo Bertazzo hanno chiesto a Bruxelles di prendere “iniziative rapide e decise” nei confronti del governo italiano.
“Vuole forzarci a vendere a Cassa Depositi e Prestiti a un valore ridotto di mercato”. C’è inoltre il “desiderio delle autorità italiane di compromettere la redditività di indebolire la società e ridurne il valore a fini politici“.
I dettagli contenuti nella lettera accusatoria di Atlantia possono riassumersi in questi punti:
- Il Decreto Milleproroghe hanno permesso al governo di “ridurre drammaticamente” la compensazione riconosciuta al gruppo nel caso di revoca anticipata dal contratto di ASPI.
- E’ stato cambiato il meccanismo per stabilire i pedaggi autostradali.
- Autostrade per l’Italia è esclusa dal Decreto Liquidità mirato al rilancio delle imprese, “sebbene Aspi soddisfi tutti i criteri e i prerequisiti per accedere alla garanzia“. Addirittura Buffagni “ha dichiarato che non è possibile concedere tale garanzia a Aspi” si legge nella lettera.
“Ciò – accusa Atlantia – è palesemente discriminatorio, a conferma del desiderio delle autorità italiane di compromettere la redditività di Aspi, indebolire la società e ridurne il valore a fini politici“.
Ma c’è di più.
Pretese che danneggiano gli investitori
La holding Atlantia accusa il Governo Conte di forzarla a vendere la sua quota di maggioranza in Autostrade a Cassa Depositi e Prestiti “a un valore ridotto creando un danno significativo a migliaia di investitori italiani e stranieri”.
Nulla di tutto ciò è stato riservato all’ANAS quando lo scorso 8 aprile è collassato un ponte ad Aulla. L’Italia era in pieno lockdown e perciò sicuramente delle vite sono state risparmiate da quel crollo, non per questo le mancanze di ANAS dovevano essere sottovalutate. L’ennesima prova a favore di Atlantia di essere discriminata e trattata in tal modo solo per fini politici.
“L’atteggiamento delle autorità italiane è ancora più ingiustificato se si considera l’approccio totalmente diverso adottato nei confronti dell’Anas – l’operatore pubblico che gestisce gran parte della rete stradale italiana – a seguito del recente crollo del ponte Aulla in Toscana”
Atlantia scrive ai commissari UE: A rischio 7 mila posti di lavoro
La lettera di Atlantia è stata inviata al vice presidente della Commissione Valdis Dombrovskis. Bruxelles ha confermato di aver ricevuto la lettera e spiega che “i servizi tecnici la stanno analizzando e sarà inviata una risposta quanto prima”.
Il presidente di Atlantia, Fabio Cerchiai, e l’amministratore delegato, Carlo Bertazzo, hanno chiesto di prendere “iniziative rapide e decise” nei confronti del governo. L’esecutivo di Conte infatti secondo la Società ha commesso una “violazione delle norme Ue” sul rispetto dei contratti e delle economie di libero mercato.
Visto anche il periodo di blocco causato dalla pandemia il governo e i politici italiani dovrebbero sapere che se la situazione creata dal Dl Milleproroghe non sarà risolta “con urgenza”, allora “potrebbe compromettere seriamente i piani di investimento attuali e futuri di Aspi e, soprattutto, la sopravvivenza della società stessa”. Questo dettaglio è particolarmente importante, Aspi infatti dà lavoro a 7 mila dipendenti, il cui posto di lavoro è in bilico proprio nel momento in cui avrebbero bisogno di più certezze economiche.
Tutta colpa di Conte, che ha rifiutato anche l’ultima delle proposte di Atlantia giudicandola “inaccettabile“. Ovviamente nessuno ha osato aprire bocca sinora in reazione della lettera accusatoria, solo una pentastellata, Tiziana Beghin secondo la quale “quello di Atlantia è un tentativo maldestro di evitare l’inevitabile“.
Atlantia aveva già scritto alla Commissione Europea, la quale ha sbolognato la situazione rispondendo che “è un tema che riguarda solamente le autorità italiane“. Chissà questa volta la risposta quale sarà.
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