Corte di Strasburgo boccia Ergastolo Ostativo, cosa significa per i condannati ostativi
Cos’è l’Ergastolo Ostativo? Perché deve essere rivisto? La corte di Strasburgo ha bocciato l’ergastolo ostativo perché lo ritiene ingiusto per i diritti dei condannati. L’ergastolo ostativo per l’Italia rappresenta la pena più grave per un condannato, in quanto si da solo ai criminali peggiori di tutto il Paese. Si tratta di detenzione a vita, ma con molti diritti in meno; la libertà del criminale è ridotta al minimo o a nulla per decenni.
Corte di Strasburgo Ergastolo nel 2019 cambia
Corte di Strasburgo Ergastolo nel 2019 cambia: La Corte europea di Strasburgo dei diritti umani ha chiesto all’Italia di rivedere le sue norme in materia di ergastolo ostativo. La Corte ha affermato che l’ergastolo ostativo è “contrario all’art 3 della Convenzione europea per i diritti umani, che vieta i trattamenti e le punizioni inumane e degradanti”. In assenza di ricorsi, la sentenza diverrà definitiva in tre mesi.
Ergastolo Ostativo Cos’è: Significato
Ergastolo Ostativo Cos’è? E’ la pena che prevede la reclusione a vita, il cosiddetto “fine pena mai“.
Ergastolo ostativo significa non solo “detenzione a vita”, ma anche l’obbligo di collaborare con la giustizia in caso si è in possesso di informazioni delicate sulla criminalità organizzata. Chi non collabora non può ottenere benefici neanche dopo 26 anni di detenzione in isolamento.
Secondo la legge italiana persino il condannato all’ergastolo (per così dire) semplice ha diritto ad alcuni benefici come la semilibertà, talvolta può usufruire di permessi-premio. Al condannato all’ergastolo semplice dopo 26 anni di carcere può essere concessa anche la libertà condizionale: A patto che durante i 26 anni di detenzione abbia tenuto una buona condotta e un comportamento tale da far ritenere sicuro il suo ravvedimento.
L’ergastolo ostativo rappresenta un’eccezione alla regola: Non permette di concedere al condannato alcun tipo di beneficio o di premio.
I condannati all’ergastolo ostativo sono soggetti altamente pericolosi, che hanno commesso delitti molto gravi; come ad esempio terrorismo, associazione mafiosa, sequestro a scopo di estorsione o associazione per traffico di stupefacenti.
Corte di Strasburgo Ergastolo: il caso Viola
La Corte europea dei diritti umani ha deciso riguardo il caso particolare di Marcello Viola, condannato per associazione mafiosa, omicidi e rapimenti: Era stato condannato all’ergastolo ostativo all’inizio degli anni ’90, ora il governo italiano deve versare 6mila euro per i costi legali.
Nella sentenza i giudici di Strasburgo evidenziano che “la mancanza di collaborazione è equiparata a una presunzione irrefutabile di pericolosità per la società” e quindi le richieste dei condannati all’ergastolo ostativo sono tutte negate per via del fatto che non collaborano con la giustizia e si ritiene siano ancora tendenti alla criminalità. La Corte osserva anche che se “la collaborazione con la giustizia può offrire ai condannati all’ergastolo ostativo una strada per ottenere questi benefici“, nel caso in cui non si ottiene la collaborazione sperata i detenuti non escono dalla propria vita carceraria per troppo tempo.
Corte di Strasburgo Ergastolo: Di Maio e Bonafede
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il ministro della giustizia Alfonso Bonafede hanno subito replicato alla Corte di Strasburgo per difendere l’Ergastolo Ostativo in Italia.
Oggi la Corte di Strasburgo ci dice che” l’ergastolo ostativo “viola i diritti umani e che dovremmo riformarla. Ma stiamo scherzando? Se vai a braccetto con la mafia, se distruggi la vita di intere famiglie e persone innocenti, ti fai il carcere secondo certe regole. Nessun beneficio penitenziario, nessuna libertà condizionata. Paghi, punto. Qui piangiamo ancora i nostri eroi, le nostre vittime, e ora dovremmo pensare a tutelare i diritti dei loro carnefici? Il M5S non condivide in alcun modo la decisione presa dalla Corte.
Luigi Di Maio
La pena più severa italiana criticata dalla corte europea: Pensano a tutelare i diritti dei criminali piuttosto di concentrarsi su come rendere più giuste le sentenze. La vera ingiustizia è che l’uccisione delle persone innocenti resti semi impunita, perché i loro assassini sono liberi di ottenere la libertà vigilata. Un assassino mafioso e delinquente non può e non deve tornare libero neanche a novant’anni.
Non condividiamo nella maniera più assoluta questa decisione della Cedu, ne prendiamo atto e faremo valere in tutte le sedi le ragioni del governo italiano e di una scelta che lo Stato ha fatto tanti anni fa: una persona può accedere ai benefici a condizione che collabori con la giustizia.
Alfonso Bonafede
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