MES Conte aveva informato M5s e tutti gli italiani, la prova
Sul MES Conte ha detto la verità, Salvini, Di Maio e tutti gli altri sapevano! La prova che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è sincero è un vecchio articolo dell’Agenzia Internazionale Stampa Estero (AISE) che risale al 19/06/2019 e parla del MES. Conte all’informativa alle Camere ha ammesso di aver comunicato proprio il 19 giugno 2019 della riforma al Trattato sul MES, sia alla Camera che al Senato.
Giuseppe Conte MES riferito alle Camere il 19 giugno
MES CONTE – Alla vigilia del Consiglio europeo tenutosi il 20 giugno 2019 il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuto nella mattina alla Camera, replicando in Senato nel pomeriggio.
Disse Conte per aprire l’informativa sul MES:
“Ho avuto modo di affermare in varie sedi che l’Italia auspica per sé, in linea con il suo ruolo nella storia e nel futuro dell’Europa, un portafoglio economico di prima linea.”
Richiamando il “principio di responsabilità” nei confronti dell’Europa in ambito economico e finanziario e dunque del MES, Conte aggiunse:
“Non riteniamo che vi siano ancora i giusti presupposti in merito. Non riteniamo appropriato che i Capi di Stato e di Governo decidano senza un’adeguata base tecnica e un approccio consensuale su misure incisive e di media e lunga durata; come la riforma del Trattato del meccanismo europeo di stabilità, lo schema europeo di garanzia sui depositi, cosiddetto “EDIS”, e il budget dell’Eurozona”.
MES Conte è capro espiatorio degli accordi sul Trattato
MES Conte è capro espiatorio degli avversari politici in merito agli accordi sul Trattato, è tutto quello che possiamo dirvi dopo aver letto le sue parole, chiare riguardo l’accordo raggiunto con l’Eurogruppo.
“L’Accordo di dicembre 2018 – ha ricordato sul MES Conte – prevedeva che fossero predisposte entro giugno 2019 le conseguenti revisioni al Trattato sul MES. L’Eurogruppo del 13 giugno ha raggiunto un ampio consenso sulla bozza di testo del Trattato rivisto sulla base del quale verrà definita nella seconda parte dell’anno, auspicabilmente, la documentazione di secondo livello prevista dal Trattato stesso. Secondo l’Accordo raggiunto, su richiesta, in particolare, di Italia e Germania; le procedure per le ratifiche nazionali saranno avviate solo quando tutta la documentazione sarà stata concordata e finalizzata e questo nel prossimo mese di dicembre“, cioè adesso che si parla tanto di MES e Conte.
Senatrice M5S il MES è moneta da pagare per scongiurare procedura di infrazione
MES CONTE – C’è però da dire che abbiamo trovato anche un’intervista della Senatrice M5S Sabrina Ricciardi non proprio a favore di Conte sul MES. Al tempo la grillina era in carica come membro della Commissione Politiche europee al Senato della Repubblica e critica la trattativa, perché ne era al corrente.
Il problema principale – del MES – potrebbe dipendere dai criteri stabiliti per chiedere l’intervento del Mes, prossimo alla trasformazione in Fondo Monetario Europeo. In virtù di quanto paventato dall’Eurogruppo, l’accesso ai finanziamenti dovrebbe essere vincolato (anche) alla riduzione del debito al di sotto del 60%, al non superamento del 3% del rapporto deficit pil (neanche in caso di recessione) a bilanci statali immacolati, all’assenza di procedure di violazioni e ad un debito sostenibile.
Quindi – ragiona la senatrice 5Stelle – qualora il nostro paese fosse in crisi di liquidità, per ricorrere agli aiuti del Mes dovrebbe ridurre il debito di decine di miliardi di euro in un anno, tagliandolo oltre il 50%.
Dunque, la riforma del Mes dovrebbe prendere in considerazione questo rischio insito nelle pieghe del perimetro che si sta disegnando. Anche perchè non vorrei che l’accettazione di queste condizioni da parte dell’Italia fosse la moneta da pagare per evitare la procedura d’infrazione.
Voi che ne pensate a questo punto?
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