Andare in pensione a 60 anni fa male alla salute, ma non è vero
Andare in pensione a 60 anni fa male alla salute, “Quota 100 immorale” si legge su Il Messaggero. Il nostro primo pensiero: COSA NON SI INVENTANO PUR DI SCREDITARE QUOTA 100!!! Andare in pensione a 60 anni è tutt’altro, parola di pensionato. Giuseppe a 64 anni fa il quadro completo della sua vita, del valore che da ad ogni momento: il suo punto di vista, a nostro parere, vale più della parola di 100 geriatri. La verità sulla vita dei pensionati è un’altra.
I geriatri “A 60 anni si è in forze”
Sì, magari se hai fatto il geriatra. Se invece hai passato una vita in una fabbrica o ti sei spezzato la schiena in qualche lavoro usurante per 40 anni in cambio di due spiccioli; ebbene a 60 anni sei più che stanco di lavorare!
Di tutt’altro avviso Nicola Ferrara, un geriatra che parla della pensione come l’epilogo peggiore della vita di un essere umano.
Quello che avvertiamo noi medici, è che uscire dal mondo del lavoro sia peggiorativo anche per la salute percepita, cioè che essere fuori dal lavoro incida sul modo di sentirsi dalle persone stesse, sia fisicamente che psicologicamente: essere pensionati innesca un meccanismo che fa sentire nell’ultima fase della vita, non più coinvolti, fuori da tutto.
Non è da sottovalutare inoltre un dato molto importante. Con la pensione la maggior parte delle persone vede diminuire il proprio potere di acquisto. Peggio ancora per chi decide di usufruire di leggi che consentono l’uscita anni prima rispetto al raggiungimento dell’età e che perdono una percentuale notevole di reddito. Con il risultato che un settantenne, pur avendo lavorato per 40 anni, rischia di diventare un nuovo povero e di non potersi permettere le cure di cui ha bisogno.
Non desiderate pazzamente di andare in pensione, perchè non sapete che cosa vi aspetta. Preparatevi per tempo ad affrontare quel senso di vuoto e inutilità che può nuocere gravemente alla salute.
Nicola Ferrara, Ordinario di Geriatria all’Università Federico II di Napoli
Queste parole, in particolare le ultime, suscitano in noi solo una forte emozione di rabbia. E’ mai possibile che sia permesso a certa gente di parlare? Inoltre, questo è un parere personale di questo tizio, non è affatto un’evidenza medica a cui fare riferimento. Quota 100 fa del bene.
Dopo una vita di fatiche e peripezie, la pensione rappresenta ben altro che un cumulo di problemi senili.
Com’è realmente andare in pensione a 60 anni
Per capire com’è REALMENTE andare in pensione a 60 anni abbiamo fatto una semplice ricerca su Google, come tutti voi potreste fare. Abbiamo trovato, grazie a quest’articolo di La Stampa un blog riservato agli over 55 che racchiude tutte le storie delle persone che dopo la pensione hanno voluto dichiarare al mondo del web come vivono la loro nuova routine.
Il blog si chiama “I ragazzi di sessant’anni” ed è doveroso dargli almeno un’occhiata; quanto basta per capire che il geriatra Nicola Ferrara ha proprio preso un abbaglio.
Andare a pensione a 60 anni, parla Giuseppe 64 anni
Andare in Pensione a 60 anni non è affatto un triste epilogo, come dimostra la storia di Giuseppe, raccontata proprio da lui, sul blog citato poco più sopra. Dopo averla letta non potrai non concordare con lui.
Ho sessantaquattro anni e non sono vecchio o almeno non mi sento tale. Io vorrei stare ancora in mezzo alle persone, aggrapparmi a quello che accade. Ci sono risvegli che sono uguali a quelli dei trent’anni, pieni di amore, pieni di fame, pieni di voglia di stupire e di stupirmi, ma di andare all’università della terza età o in un centro anziani a giocare a tressette rimpiangendo il passato, proprio non mi va. Che poi a tressette io non so nemmeno giocare. E non mi va neppure di rifugiarmi in un cinema a vedere film pornografici e farmi tenere compagnia da tutta quella carne spiaccicata sullo schermo. Che infinita tristezza.
Io sono un uomo i cui pensieri, le cui paure sono di pura semplicità. I miei soldi sono contati, la mia casa è dignitosamente piccola, i miei sogni sono come i sogni di chi da sveglio litiga con la realtà nemica e un po’ perfida. Alla mia età nessuno è sicuro di niente ma tutti sperano in qualcosa, e anch’io. Magari qualcosa piena di aspettative ma anche di dubbi. E anche per me si fa più forte il sospetto che i giorni possano contenere ancora qualche sorpresa e non debba rimanere fermo e dignitoso a farmi sfuggire dalle mani la sabbia della mia clessidra.
Ci sono giorni interi che se ne vanno come in uno sbadiglio, anni che durano il tempo di una gita scolastica e ci sono minuti che possono contenere tre generazioni. La vita è così interessante che mi piacerebbe restare qui per sempre solo per vedere cosa succede, come va a finire. La vita è bella ad ogni età con i suoi chiodi, le sue nuvole, le sue carezze.
Giuseppe, 64 anni
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