Microplastiche, la plastica è pericolosa se ingerita, ma il vero problema è respirarla. Il parere dell’esperto del CNR Ismar di Lerici.
Tra le ultime notizie compare un’intervista sulle Microplastiche, la plastica è diventata un vero e proprio problema per la salute mondiale. Una bottiglietta di plastica, di quelle che usiamo quotidianamente, si decompone in circa 120 anni. Di qui l’esigenza del riciclo, raccolta differenziata nelle case e utilizzo di altri tipi di materiali come la carta. Eppure quel che si fa non è abbastanza ecco perché gli studiosi continuano a fare prevenzione per la salute ogni giorno.
Uno di questi è il professor Stefano Aliani, ricercatore del Cnr Ismar di Lerici ed esperto di microplastiche disperse negli ambienti marini, che ha gentilmente rilasciato un’intervista all’AGI per rendere consapevoli le persone di un problema reale per la salute.
Si parla di microplastiche in ambienti marini ma, non si parla mai di microplastiche nell’aria, eppure ci sono e noi potremmo respirarle fino a sentirci davvero male con effetti gravi sul nostro stato di salute.
Il motivo per cui l’aria diventa sempre più inquinata e irrespirabile non è difficile da comprendere.
“Attualmente – afferma il ricercatore del Cnr Ismar – produciamo ogni anno 400 milioni di tonnellate di plastica e se non prenderemo provvedimenti la produzione quadruplicherà nei prossimi 20 anni. Uno scenario inimmaginabile. Per scongiurare lo scempio totale dell’ambiente dobbiamo ridurre l’uso plastica, migliorare smaltimento e ridurre anche tutti gli altri agenti inquinanti.”
Forse però, vi sfugge il motivo per cui l’aria contenga microplastiche, come ci arrivano? Attraverso l’ossigeno ovviamente, e l’ossigeno non arriva solo dal verde, il quale produce il 30% dell’ossigeno totale. Il 70% restante dell’ossigeno presente sulla Terra è dovuto al ciclo di vita degli esseri alla base della catena alimentare: il fitoplancton. Si tratta degli esserini di cui si nutrono anche le balene e sono fondamentali per la sopravvivenza di tutti gli esseri viventi. Ecco perché inquinare gli oceani è un vero e proprio attentato all’umanità.
Le affermazioni del Professor Aliani in merito alle conseguenze delle microplastiche sulla salute sono molto importanti.
Le microplastiche nell’acqua potabile non sono pericolose per l’apparato digerente, in quanto l’organismo umano è predisposto per espellerle, ma potrebbero rivelarsi nocive per il sistema respiratorio e il sangue. Su questo argomento, però, esistono pochissimi studi, e bene ha fatto l’Oms a sollecitare una valutazione più approfondita.
Si riscontrano relazioni tra la presenza di plastica nell’organismo e possibili patologie umane a carico dell’apparato respiratorio e del sangue, ma per ora sono segnalazioni, ipotesi di lavoro, perciò abbiamo bisogno di maggiori investimenti per studiare questi argomenti.
Oltre ad avvisarci, questa è una chiara richiesta di aiuto, purtroppo esistono pochi studi effettuati sul caso ed è necessario approfondire prima che diventi un problema troppo serio per la popolazione mondiale oltre che per la biodiversità marina.
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